Domenica 11 febbraio, al ristorante Sustànza di Napoli, si terrà una cena a 4 mani unica, tra il resident chef Marco Ambrosino e il cuoco di Reis, ristorante di Chiot Martin (CN), nella Val Varaita, Juri Chiotti. La serata sarà l’evento conclusivo della Tempi di Recupero Week 2024, la settimana che riunisce i professionisti della ristorazione all’insegna della consapevolezza e del recupero in cucina. Lo scorso novembre i due chef si erano incontrati da Reis, in occasione della cena che aveva anticipato l’edizione 2024 dell’evento.
“Siamo estremamente emozionati per questo incontro tra due chef straordinari” ha affermato l’ideatore della manifestazione Carlo Catani. “Nonostante la distanza geografica e le differenti tradizioni culinarie, Marco e Juri hanno tante cose in comune: la passione per la cucina, il rispetto per i prodotti e soprattutto per le persone, la ricerca incessante che si nutre delle tradizioni ma si espande verso orizzonti di creatività inesauribile. E poi, ovviamente, non possiamo dimenticare la loro curiosità insaziabile, la determinazione e il talento che li rendono dei veri maestri del loro mestiere”.
L’imprenditore Luca Iannuzzi è l’artefice del fortunato recupero architettonico di un pezzo di Napoli, all’interno della Galleria Principe di Napoli. Sua la proprietà di ScottoJonno e dell’insegna gastronomica Sustanza: “Iniziative come queste troveranno sempre la porta aperta da noi. Vuol dire fare cultura, fare sistema, intorno al comparto agroalimentare, parlando di alta gastronomia ma anche del rapporto che lega la cucina agli artigiani della terra e al rispetto che gli va riconosciuto”.
“Conosco da tempo l’iniziativa di Carlo, con il quale mi trovo allineato sul modo di intendere il cibo e la ristorazione. Il suo progetto è meritevole perché, oltre a parlare di recupero, si prefigge l’obiettivo di raccontare il cibo e tutti i lavoratori della sua filiera in una dinamica completamente nuova” ha dichiarato lo chef Marco Ambrosino. “Avevo l’obiettivo di portare Tempi di Recupero a Napoli e sono felice di esserci riuscito con uno chef con cui è subito scoccata la scintilla. Le nostre sono cucine diverse, simili nell’approccio. Entrambe sono radicate nel territorio ed è, forse per questo, che io e Juri abbiamo una grande sintonia”.
“Il cibo è un fattore molto impattante sull’ambiente. Proprio per questo motivo, sostengo da tempo che chi abbia lo stesso pensiero sul tema, in questo caso di consapevolezza sul valore del cibo e sull’importanza del suo recupero, debba unire le forze. Serve massa critica” ha affermato Juri Chiotti. “Ho conosciuto Marco durante il Covid-19, grazie a Tempi di Recupero. Da subito, ci siamo accorti di quante idee condividessimo: prima fra tutte, l’importanza dell’educazione alimentare a scuola, perché i ragazzi di oggi saranno i clienti e i consumatori di domani. La cucina di Marco è un’esaltazione antropologica della cultura mediterranea. Il territorio di Napoli ha da sempre grandi scambi culturali e la sua ricerca nei piatti li riflette tutti”.
IL MENU
Il menu non sarà svelato fino a domenica 11 febbraio. Il motivo è che le cinque portate salate, più il dessert, saranno messe a punto dai due chef proprio durante la giornata. “Così come nella cena di novembre, anche in questa lo chef di casa metterà a disposizione gli ingredienti principali, che in quest’occasione saranno tra gli altri il carciofo, l’agnello e le parti meno nobili del pesce” svela Ambrosino. Allo chef ospite sarà invece affidato il compito di portare condimenti e preparazioni caratteristiche della propria cucina. Sciroppo di pino cembro, aglio orsino e succo di bacche di sambuco sono solo alcuni degli ingredienti e autoproduzioni che Juri Chiotti metterà a disposizione da Sustanza. “La mia è una cucina in completa simbiosi con la terra. È lei che comanda le nostre scelte e che detta i piatti che facciamo e gli ingredienti che dobbiamo usare”. Coprotagonisti della serata saranno l’Azienda Agricola Polifunzionale Alba di Campolieto (CB), con l’olio extravergine di oliva molisano e i formaggi a latte ovino e caprino, e tre cantine vinicole, che serviranno le etichette protagoniste nell’abbinamento. Se le campane Cantina del Barone e Cantina dell’Angelo si metteranno in mostra con le loro espressioni di Fiano d’Avellino e Greco di Tufo, una cantina del progetto Io Bevo Romagnolo farà altrettanto e supporterà, con un piccolo contributo, i vignaioli colpiti dai danni di alluvione, frane e calamità del 2023. Al maestro gelatiere e co-titolare di Ottimo! Buono non basta di Torino Giulio Rocci sarà affidato il compito di concludere la serata: con il suo tocco inconfondibile, mix di contemporaneità, creatività e consapevolezza.
Il menu avrà un prezzo di 90 €. Per info e prenotazioni: +39 081 379 5766.