Lo chef gioca sul cambio stagione – inverno sulla primavera – e trae ispirazione da contadini e allevatori per garantire il meglio che la terra possa offrire
A un anno dall’apertura, Al Castello di Grinzane, il ristorante gastronomico nel cuore delle Langhe, propone due nuovi menu degustazione – il più tradizionale “Tra le mura” e quello più creativo “Punti di vista” – composti da piatti di denominazione semplice, come li definisce Alessandro Mecca. Lo chef gioca sul cambio stagione – inverno sulla primavera – e conferma la sua idea di cucina essenziale, fresca e antispreco, che nasce da una grande fonte di ispirazione: il mercato, fatto di contadini e allevatori, con cui ha un rapporto diretto per garantire ai suoi ospiti il meglio che la terra possa offrire.
“Tra le Mura” è il racconto di un territorio, e di un castello, che da 10 anni sono patrimonio dell’umanità tutelato dall’UNESCO con i Paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato. Tra i piatti, due signature dello chef: “Scaloppina al burro”, crudo di vitello con burro e salvia, caviale, tartufo nero e maionese ricavata dal corallo delle capesante, e “Churrasco di Agnello”, un omaggio alle tecniche di cottura apprese al DOM a San Paolo, alla corte di Alex Atalà. Un scelta non casuale, visto che da anni lo chef non nasconde la sua grande passione
per i secondi, piatti in cui è fondamentale mettersi in gioco con le grandi cotture, come quella con il fuoco.
“Punti di vista” è, invece, uno sguardo contemporaneo al cibo: è in questo percorso che è maggiormente evidente la strada che la cucina sta perseguendo, quella dell’essenzialità, chiara nei piatti “Bue e carota”, “Alici e broccoli” e “Risotto gamberi e cime di rapa”. “Portare via la complessità da un piatto è l’unico modo per conoscere la bellezza dei cibi, stimolare il palato a tornare all’autenticità delle materie prime, valorizzandone la freschezza”, dichiara Alessandro Mecca, chef di Al Castello di Grinzane. “Quando possiamo, utilizziamo gli ingredienti nella loro totalità, come nel caso del ‘Dentice dalla testa alla coda’: dalle branchie nasce un brodo, dalla coda un fondo di cottura. Lo stesso cerchiamo di fare con il vegetale, con un approccio che si concentra sulla riduzione al minimo degli scarti alimentari”.
La cucina di Alessandro Mecca Al Castello di Grinzane si conferma una cucina di gesto, fatta con amore e bellezza, che vive di un approccio molto naturale al cibo, mescolando tradizioni, prodotti tipici, ricette, materie prime e sapori che guardano al presente e al futuro.