L’eleganza storica e il comfort moderno si fondono in un’esperienza unica
Eleganza e storia intrecciate
Ogni angolo di Palazzo Petrvs racconta una storia affascinante. Le 9 ampie camere e suite sono un tributo all’ospitalità italiana senza tempo, combinando elementi moderni con dettagli accuratamente restaurati che evocano il passato aristocratico del palazzo. Dai comfort delle camere Superior e Deluxe alle spaziose Junior Suite e alle sontuose Suite Executive, ogni ospite viene avvolto in un’atmosfera di lusso e raffinatezza. Le caratteristiche originali si fondono con pareti tinteggiate a calce, decorazioni contemporanee e tessuti a righe audaci e dai toni profondi. La Suite attico, si caratterizza da una terrazza privata con vasca immersione ad acqua fredda con vista sui tetti della città. I muri, con mattoni a vista e soffitti a volta, si fondono con finestre panoramiche ad arco che si apre sull’ampio soggiorno con camino e un design vintage con pezzi degli anni ’60 perfettamente incastonati con decorazioni contemporanee.
Exclusive experiences su misura e un assaggio delle eccellenze umbre
Ma Palazzo Petrvs non si limita a offrire solo un alloggio di lusso; si impegna a offrire esperienze esclusive che elevano il soggiorno dei suoi ospiti a un livello superiore. Con un’ampia gamma di attività tra cui scegliere e immergersi nella cultura locale, dagli itinerari culturali alle visite a cantine vinicole con degustazione di vini, dalle lezioni di cucina e di ceramica con maestri artigiani alle escursioni nella pittoresca campagna umbra, escursioni a cavallo sulle colline circostanti e tanto altro ancora. E per coloro che desiderano esplorare oltre i confini di Orvieto, Palazzo Petrvs offre anche escursioni giornaliere per scoprire le bellezze dell’Umbria e della vicina Toscana. Ogni momento trascorso al Palazzo è un’opportunità per scoprire il meglio che questa affascinante regione ha da offrire.
Coro: il ristorante nascosto in una chiesa sconsacrata del ‘500
Una vera chicca di Palazzo Petrvs è il ristorante interno CORO che sorge tra le volte di una suggestiva chiesa sconsacrata 30 coperti, due piani, una saletta privata per massimo 8 persone nella cantina verticale, pareti di tufo e design moderno si rincorrono creando un’atmosfera intima e accogliente. “Fine dining” dai sapori autentici e immediati di una cucina contemporanea si fondono con un’accoglienza calda e informale celebrando la grande ospitalità italiana. Le esperienze di viaggio e l’incontro con diverse culture hanno plasmato il percorso culinario dello Chef Ronald Bukri. Originario dei Balcani, ha affinato le sue abilità presso rinomati ristoranti come Arnolfo e la Certosa di Maggiano di Paolo Lopriore. Ha poi arricchito il suo bagaglio professionale lavorando con chef di fama internazionale come Pierre Gagnaire allo Sketch a Londra e Guillaume Brahimi al Guillaume at Bennelong a Sidney. Negli ultimi anni, ha collaborato con Igles Corelli e Terry Giacomello prima di mettere a frutto tutta la sua esperienza nel 2018 come chef presso Osticcio a Montalcino. A partire dal 2021, ha abbracciato il progetto Coro, diventandone chef e Co-fondatore insieme a Francesco Perali. Il suo approccio culinario si basa su “Memoria e invenzione”, equilibrio tra tradizione e innovazione, con un menu che celebra i sapori autentici del passato e accoglie le emozioni e le sensazioni più fresche del presente. La sua cucina è un mix armonioso di contaminazioni e certezze, audacia e confortevolezza, che si tengono per mano per creare gusti autentici e sinceri.
Tra il menù di primavera si trovano delizie come asparagi, zabaione di topinambur, ricci di mare, erbe amare, ravioli con cime di rapa alla brace, latticello di formaggio, “gremolada” di semi di senape, spaghetto parmigiano reggiano, limone verde, paprika, filetto di manzo maturato e salsa “alla Norcina” oltre a sorprendenti dessert e menù degustazione da dieci, sei e quattro portate. Sempre di Bukri è la mano della colazione molto curata. Sia il cocktail bar “Gocce” che il ristorante “Coro” accolgono sia ai clienti dell’Hotel che quelli esterni.