Cellulite addio: i trattamenti che funzionano davvero

da | Mag 14, 2024 | Wellness&Beauty | 0 commenti

Cause, diagnosi e come prevenire l’inestetismo più odiato dalle donne. A colloquio con la dottoressa  Laura Mazzotta specialista in Medicina Estetica a Ferrara.

La cellulite è uno degli inestetismi più diffusi che può sottendere disturbi circolatori linfatici e infiammazioni dei tessuti; è una patologia tipicamente femminile provocata da processi patologici che interessano il tessuto adiposo (grasso), il sistema circolatorio (microcircolo) e la pelle in superficie. E’ presente soprattutto su fianchi, cosce, glutei, addome e ginocchio. In rari casi anche agli arti superiori. Si manifesta quando la microcircolazione sanguigna viene compromessa e determina l’interessamento del tessuto adiposo sottocutaneo.
Quando si è di fronte ad un’alterazione della microcircolazione sanguigna o linfatica il metabolismo delle cellule adipose viene compromesso, con ritenzione dei liquidi, accumuli localizzati di grassi, edema e gonfiore.Se questa condizione di stallo persiste- spiega la dottoressa  Laura Mazzotta specialista in Medicina Estetica a Ferrara- si innesca un processo degenerativo, che inizia con un edema ma può peggiorare in infiammazione, ispessimento del connettivo, fibrosi, formazione dei noduli. A seconda della gravità del disturbo, si distinguono tre tipi di cellulite: cellulite compatta, flaccida o edematosa.

  • Cellulite compatta colpisce di preferenza soggetti in buona condizione fisica e con una muscolatura tonica e spesso si tratta di una semplice ritenzione idrica dovuta a perdita di liquidi a causa dello sforzo fisico.
  • Cellulite flaccida si manifesta specialmente in persone di mezza età, che hanno un tessuto ipotonico.
  • Cellulite edematosa, infine, che si manifesta in associazione a quella compatta, di preferenza sulle gambe, e rappresenta la conseguenza abbastanza comune di patologie circolatorie.

Cause della cellulite

Le cause che determinano l’insorgere della cellulite- prosegue l’esperta- possono essere di diversa natura. Questo fastidioso inestetismo può dipendere, infatti, non solo da uno stile di vita poco sano ma anche da fattori genetici ereditari e da squilibri ormonali. Le cause più comuni sono:

  • Fattori genetici, dovuti alla tendenza più o meno marcata di accumulare tessuto adiposo
  • Alimentazione scorretta, che può condizionare il metabolismo futuro fin da bambini
  • Fattori ormonali, dovuti ad eccesso di estrogeni che faciltano la ritenzione idrica
  • Assunzione di farmaci, come la pillola anticoncezionale
  • Stress e nervosismo
  • Sedentarietà e scarsa attività fisica
  • Problemi di microcircolazione

 Come prevenire la cellulite

Prevenire la cellulite non è sempre possibile- chiarisce la specialista- soprattutto se di natura genetica. Sicuramente curare la microcircolazione, bere molta acqua , camminare per attivare il ritorno venoso, non rimanere per troppo tempo in piedi, utilizzare abiti comodi e non troppo stretti sono abitudini che costituiscono un ottimo inizio per prevenire la formazione di cellulite.

Diagnosticare la cellulite

La raccolta dei dati anamnestici pone, in sequenza, la valutazione di parametri quali:

  • Abitudini alimentari;
  • comparsa del menarca;
  • assunzione di contraccettivi;
  • numero delle gravidanze portate o meno a termine;
  • storia ponderale recente;
  • farmacoterapia attuale e pregressa;
  • attività fisica giornaliera

L’esame indaga sullo stato tissutale, specie sulla condizione degli arti inferiori per l’osservazione di eventuale stasi, o di insufficienza venosa. Si valuterà la presenza di:

  • Edema malleolare;
  • Senso di pesantezza agli arti inferiori;
  • Parestesie (e/o bruciori);
  • Crampi diurni;
  • Crampi notturni;
  • Teleangectasie e Varici: valutazione dell’emodinamica della gamba con diagnostica strumentale con ecocolordoppler degli arti inferiori

Dalla pressoterapia alla liposuzione: trattamenti professionali anticellulite

Sicuramente più efficaci sono i trattamenti professionali che affrontano la cellulite in modo meccanico o medico e decisamente più intensivo.Tra i principali metodi invasivi vanno citati:

  • la pressoterapia – la pressione delle zone interessate con l’utilizzo di un’apparecchiatura specifica, serve a stimolare il drenaggio dei liquidi;
  • la mesoterapia – attraverso dei piccoli aghi si iniettano dei farmaci sottopelle che aiutano ad eliminare i liquidi in eccesso ed a tonificare la pelle;
  • la carbossiterapia: Per carbossiterapia si intende la somministrazione sottocutanea di un gas, l’anidride carbonica, a scopo terapeutico. La carbossiterapia viene eseguita per curare le malattie vascolari, vista l’efficacia di tale gas sulla circolazione.

Nel dettaglio– chiarisce la dottoressa Mazzotta-  La pressoterapia è un trattamento utilizzato per la lotta contro la cellulite edematosa e contro la ritenzione di liquidi, migliorando il drenaggio e la circolazione venosa, favorendo la riduzione del gonfiore delle gambe, aumentando la diuresi e migliorando la circolazione venosa e linfatica.  La pressoterapia può essere abbinata ad altri trattamenti contro la cellulite quali ad esempio la mesoterapia o alla cavitazione medica per favorire il drenaggio delle scorie prodotte. La pressoterapia è assolutamente sconsigliata se il paziente presenta varici o flebiti. Il ciclo di trattamenti prevede circa 10 sedute da effettuare settimanalmente.

Si utilizza un gambale diviso in varie sezioni, ciascuna delle quali contiene una camera d’aria. Tali camere d’aria vengono gonfiate in modo progressivo a partire dal punto più lontano (es. dal piede) siano al punto più vicino al tronco, in modo da facilitare il ritorno sanguigno e linfatico. La seduta risulta molto piacevole e la durata è di circa 30 minuti. Puo essere sostituita con un massaggio di linfodrenaggio metodo Vodder effettuato da un professionista

La mesoterapia continua a essere una delle tecniche più utilizzate e apprezzate nei diversi campi della medicina; una metodica che copre a 360° le applicazioni in campo medico-estetico, antalgico e vascolare. E’ una tecnica di iniezione di un farmaco ad azione loco-regionale.  Prevede l’introduzione del principio attivo nella zona da trattare utilizzando piccoli aghi della lunghezza di 4mm, che permettono di raggiungere il derma medio-profondo. Tale metodica porta alla formazione di pacchetti di deposito del farmaco che vengono liberati gradualmente dal derma a tutta la zona circostante. Ciò assicura una elevata concentrazione di principio attivo nella zona da trattare e l’assenza di effetti generali (è piccolissima la quantità di farmaco che viene liberata nel circolo sanguigno). Nel trattamento della cellulite la mesoterapia viene utilizzata sia per introdurre farmaci ad attività lipolitica (in caso di adiposità localizzata), sia per introdurre farmaci per migliorare la circolazione del sangue e combattere la ritenzione idrica. La frequenza delle sedute è settimanale nelle prime fasi e, successivamente, viene ridotta a 15-30 giorni. Il trattamento richiede non più di 10-15 minuti, è solo appena fastidioso e si esegue in ambulatorio. In genere si effettuano due cicli l’anno (primavera ed autunno) ed ogni ciclo prevede circa 10 sedute. Nelle zone trattate possono residuare degli ematomi che scompaiono spontaneamente in 5-7 giorni. Si raccomanda di non prendere sole o non fare lampade abbronzanti nelle zone trattate nei 5-6 giorni successivi al trattamento. I candidati ideali a questo tipo di trattamento sono pazienti che presentano adiposità localizzata in condizioni di normopeso: NON si tratta di un metodo di dimagrimento ed è quindi sostanzialmente inutile nei pazienti sovrappeso, che dovranno soltanto dimagrire con un adeguato regime nutrizionale.

Per carbossiterapia si intende la somministrazione sottocutanea di un gas, l’anidride carbonica, a scopo terapeutico. La carbossiterapia viene eseguita per curare le malattie vascolari, vista l’efficacia di tale gas sulla circolazione. La CO2 è un gas inodore, incolore e rappresenta con l’acqua il prodotto finale del metabolismo degli esseri viventi;

Queste le azioni del gas iniettato sottocute:
1) AZIONE SULLA CIRCOLAZIONE: il gas determina una vasodilatazione diretta, l’aumento della velocità del flusso sanguigno e l’apertura dei capillari schiacciati dai liquidi di ritenzione e da cellule grasse dilatate. Il sangue scorre più veloce, i tessuti sono più ossigenati, le scorie vengono più facilmente smaltite e i gonfiori, ad esempio delle gambe, si risolvono.

2) AZIONE SUL GRASSO: gli effetti del gas sul tessuto adiposo sono un effetto lipolitico diretto legato all’azione meccanica del flusso del gas e un effetto lipolitico indiretto legato alla capacità del gas di aumentare la disponibilità di ossigeno ai tessuti e quindi determinare una RIATTIVAZIONE DEL METABOLISMO CELLULARE (si riattivano gli enzimi in grado di sciogliere i grassi).

3) AZIONE SULLA CUTE: migliora in generale l’aspetto della pelle che risulta più tonica, più compatta , più luminosa; ciò è dovuto all’aumento del flusso sanguigno, all’ossigenazione dei tessuti e all’azione sul fibroblasto, la cellula in grado di produrre acido ialuronico e collagene.

4) NESSUN RISCHIO PER LA SALUTE: l’anidride carbonica è atossica, batteriologicamente pura e non provoca embolia. Non esistono effetti collaterali se non qualche piccolo livido creato dal microago. E’ controindicata in gravidanza, in caso di infarto acuto e di gravi malattie renali e polmonari.

La somministrazione del gas viene effettuata con un’apparecchiatura, certificata per carbossiterapia, che permette di erogare il gas in modo controllato, attraverso micropunture superficiali. Una seduta dura all’incirca 10/15 minuti. Il numero delle sedute e la scelta della sede di applicazione variano in base alla patologia da trattare (da 6 a 10 sedute per un primo ciclo).

Fonte Gazzetta dell’Emilia Romagna

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