CATANIA RENDE OMAGGIO
AL CARAVAGGISMO
Un vero e proprio viaggio nel fenomeno del caravaggismo può essere compiuto fino al 6 ottobre a Catania grazie alla mostra-evento “Caravaggio: la verità della luce”, un percorso di 36 opere di cui alcune autografe, che sono esposte nella nuova Pinacoteca comunale dell’ex Monastero di Santa Chiara, struttura che l’Amministrazione ha inaugurato per l’occasione.
L’evento straordinario è patrocinato dal Ministero della Cultura, dalla Presidenza Commissione Cultura della Camera dei Deputati, da ARS Assemblea Regionale Siciliana, dalla Regione Siciliana, dalla Città Metropolitana di Catania, prodotta e organizzata da Associazione MetaMorfosi, in collaborazione con il Comune di Catania, Demetra Promotion e curata da Pierluigi Carofano.
“Caravaggio: la verità della luce”, con progetto scientifico a cura di Luigi Ficacci e Pierluigi Carofano, è una mostra che consente al visitatore di capire meglio un periodo fondamentale dell’arte europea, ossia quello che va dalla fine del cinquecento alla prima metà del seicento, intrecciandosi con quella che viene comunemente definita età barocca
La rassegna permette di entrare nel mondo artistico, pieno di luci e ombre, di Caravaggio che nella sua breve, ma tormentata vita, trascorse anche un intenso periodo in Sicilia.
“Una mostra imperdibile e anche un grande omaggio a quei mesi che Michelangelo Merisi, in arte Caravaggio, passò in Sicilia che furono parte finale della sua vita ma che regalarono capolavori immensi”, ha detto Pietro Folena, presidente dell’associazione MetaMorfosi.
Ricordiamo infatti che Caravaggio trascorse in Sicilia un anno prima di trasferirsi a Napoli.
E per alcuni dipinti si tratta di un ritorno nell’Isola, dopo il tour espositivo che, partito da Basilea, approda a Catania e proseguirà in autunno a Seul.
Per capire meglio il fenomeno del “Caravaggismo”, la mostra di Catania mette a disposizione una ricca selezione di opere di Orazio Gentileschi, Guercino, Annibale e Ludovico Car Simone Peterzano, Cavalier d’Arpino, Mattia Preti, Luca Giordano, Giovanni Bag Fede Galizia, Orsola Maddalena Caccia e molti altri come Pietro Novelli, Mario M Paolo Geraci, Matthias Stomer, Jusepe de Ribera per i quali Caravaggio è stato promotore di un grande cambiamento stilistico e culturale.
Grazie a questa mostra si viene pervasi da una magia che arriva fino all’anima e allo stesso tempo una scoperta di luci e ombre, come avviene per l’alba e il tramonto.
Come ha scritto Roberto Longhi – grande storico dell’arte – a Napoli e in Sicilia, Caravaggio ha dipinto opere drammatiche in linea con i fatti della sua vita sempre in movimento, anticipando soluzione esperite a livello cinematografico 400 anni dopo.
“Osservando la mostra viene fuori il realismo di Caravaggio che stimola i sensi oltre la vista, suggerendo il peso, la temperatura, che tende a tradurre la percezione ottica in pittura. Per questo motivo, Caravaggio, ha sempre bisogno del modello reale, dipinge direttamente sulla tela con molti pentimenti, addirittura ridipinge mutando anche l’intera composizione”, è stato spiegato durante l’inaugurazione.
“Con Caravaggio – aggiunge Pietro Folena, presidente dell’associazione MetaMorfosi – possiamo parlare di verità dei modelli, che sono modelli del popolo: delinquenti, prostituite, bottegai che però diventavano Santi, Madonne. Un ingresso del popolo nell’arte e tutti gli altri seguaci questa lezione la portano avanti, la perfezionano”.
Un’arte, quella di Caravaggio, che ancora oggi suscita emozioni coinvolgendo lo spettatore a livello empatico: “questo perché Caravaggio utilizza un realismo che stimola i sensi, che fa godere la vista, riuscendo a tradurre il visibile ‘illusionisticamente’, suggerendo la consistenza tattile della materia, le trasparenze dei vetri, i valori delle stoffe. La percezione ottica, insomma, si traduce in pittura”, come spiegato dai curatori della mostra.
“Una mostra che è anche un segnale di resilienza che stiamo cercando di imprimere alla città di Catania”, ha detto il sindaco della città Enrico Trantino che ha aggiunto: “La Mostra su Caravaggio, che durerà quattro mesi, è solo un viatico per altri grandi appuntamenti artistico-culturale di rilievo nazionale, perché nei prossimi mesi avremo anche quella di Tolkien che, come questa, richiamerà decine di migliaia di visitatori”
Tra le opere che verranno esposte anche delle prime nazionali, dice Gaetano Sanfilippo, presidente della Demetra ProMotion che è tra i co-organizzatori dell’evento.
“Il riferimento è al San Sebastiano”, gli fa eco Pierangelo Spadaro, Direttore editoriale Demetra Promotion e Coordinatore della mostra.
Oltre a questa, come opere autografe anche Il ragazzo morso da un ramarro e Il Cavadenti. Il San Sebastiano, opera esposta in Italia per la prima volta da quando è stata dichiarata autografa di Caravaggio nel 1990, ha una storia complessa di acquisizioni e di trasferimenti, che gli studiosi hanno a lungo ricostruito; mentre ne Il ragazzo morso da un ramarro “l’aspetto grottesco dei personaggi raffigurati, nonché il tema trattato in modo crudo fu capace di influenzare artisti come Matthias Stom, presente in mostra con una straordinaria quanto realistica Derisione di Cristo”, fa notare ancora il curatore della mostra Pierluigi Carofano.
“Caravaggio: la verità della luce” sarà visitabile fino al 6 ottobre 2024, tutti i lunedì, martedì, mercoledì e giovedì dalle ore 10:00 alle 20:00, venerdì, sabato e domenica dalle ore 10:00 alle 21:00.