De Montel Terme di Milano

De Montel Terme di Milano

Ex scuderie De Montel

Giuseppe de Montel, le scuderie, il Liberty milanese, la grande guerra, l’abbandono e la rinascita

Il “fantasma delle scuderie’: chi era il personaggio che ci ha lasciato in eredità questo importante gioiello di architettura Liberty?

Di origine ebraica, de Montel nasce a Milano il 7 ottobre 1879 da Ferdinando e Livia Lendinara, muore a Castiglione Olona (Varese) 65 anni dopo, alla Vigilia di Natale, il 24 dicembre 1944, nell’inverno più atroce per l’Italia, quello del conflitto mondiale.

Iscritto nel libro d’oro della nobiltà il 14 giugno 1925, le lettere rintracciate negli archivi della Banca Commerciale Italiana (oggi archivi di Intesa Sanpaolo) si rivolgono a lui come Commendator, Ingegnere, Nobile.

Aveva due grandi passioni: l’ippica (la sua famiglia possedeva tenute e allevamenti di cavalli poco lontano, a Gornate Superiore) e l’imprenditoria nel settore del tessile (una tradizione familiare nel settore della seta.

De Montel presiede dal 1925 al 1938 la Cascami di seta una delle principali società seriche).

È stato un grande protagonista in quel mondo dei cavalli cimento dell’élite nella ruggente Bell’Époque.

Figura enigmatica, sempre elegante, signorile e distaccato, aveva fatto del riserbo il suo stile. Non è facile dunque ritrovarne la memoria, sepolta com’è nella profondità del tempo perduto.

Scriveva di lui Luigi Barzini: “Beppino de Montel, che non era un industriale del cotone, ma della seta, un’occupazione egualmente prestigiosa, possedeva stalle di cavalli da corsa (cosa c’era di più Inglese che possedere cavalli da corsa?), era presidente del Clubino, il club dei giovani uomini, e mandava le sue camicie ad essere lavate e stirate a Londra, come i dandies del Secondo Impero. Era risaputo che solo gli inglesi riuscivano a dare alle camicie inamidate la flessibile e morbida rigidezza considerata allora indispensabile”.

Era un uomo controcorrente, gran borghese perduto nell’estetica. Potrebbe far parte della Recherche proustiana o della Montagna incantata di Thomas Mann. Eppure, chi ricorda oggi le opere e i giorni di Giuseppe de Montel il “dandyssimo Beppino”, come lo chiamavano gli amici?

Persino quel che può essere considerato il suo capolavoro, le Scuderie de Montel, è stato disperso e abbandonato per oltre ottant’anni.

Il progetto di San Siro prende corpo mentre è in corso la Grande Guerra e viene affidato agli architetti Arrigo Cantoni e Paul Vietti Violi gli stessi che nel 1920 realizzano l’ippodromo.

Con l’avvicinarsi degli anni ‘40 comincia una storia penosa di abbandono e incuria.

Le scuderie vengono affidate a una congregazione di suore ma il tempo lascia rovinare quel che ancora restava: senza eredi che potessero richiederlo, il complesso passa allo Stato, che si dimostra incapace di capire che cosa farne.

A poco a poco, crolla tutto tranne la facciata, memoria di un’eleganza e di una cultura perdute.

Finché è la natura stessa a offrire l’occasione di quella che sarà la rinascita: all’improvviso, infatti, dai pozzi profondi e dalle umidità padane, proprio sotto il terreno sul quale poggiavano le rovine della scuderia, comincia a zampillare acqua termale.

Vent’anni dopo – vent’anni di progetti fatti con la stessa sostanza dei sogni – prende forma tra tralicci e calcinacci De Montel – Terme Milano, con un’opera di complessa e certosina riconversione.

Da qui comincia la sua nuova storia.

Nel 2025 un progetto di grandissima riqualificazione delle ex Scuderie: 16mila metri quadri di struttura interamente dedicati al relax e al benessere De Montel – Terme Milano è uno dei più importanti interventi di riqualificazione conservativa della città, e regalerà tra pochi mesi a Milano il più grande parco termale naturale urbano.

Le Scuderie riapriranno al pubblico con più di 16mila metri quadri di struttura, di cui di 6mila al coperto e 10mila tra corte e aree verdi attrezzate, interamente dedicati al relax e al benessere.

Progettate negli anni ’20 dal famoso architetto Vietti Violi per volontà della nobile famiglia di banchieri de Montel e costruite in soli tre anni

Erano uno dei gioielli Liberty della città, uno degli emblemi di San Siro all’epoca dominato del grande ippodromo e tra le più rinomate scuderie d’Italia nelle quali risiedevano purosangue come Macherio, Ortello e Orsenigo e i reggimenti della Regia Cavalleria.

Non lontano, di fronte, sarà costruito poi il noto stadio calcistico.

Uno stile architettonico non esente da suggestioni eclettiche, che ha visto anche la probabile partecipazione del Portaluppi.

Caratterizzata da un profilo austero, augusto, nobile come si conviene a un luogo che ospitava i migliori purosangue dell’epoca, troneggiavano sui prati col prospetto principale elevato nella vela con il grande orologio centrale.

A partire dal Secondo dopoguerra vissero un inesorabile declino fino al totale abbandono e degrado negli anni ’70 e divennero preda di una folta vegetazione, un fantasma svuotato di contenuto e dilaniato dal disordine.

Dopo 50 anni, sarà dunque riportato alla luce, con una nuova destinazione aperta a tutti i cittadini, un capolavoro architettonico pressoché sconosciuto.

L’idea di riconvertire l’area, di restaurarne gli edifici e di creare un polo termale era nata oltre dieci anni fa, nel 2007, quando venne ripristinata la storica sorgente di acqua termale a 396 metri di profondità e si iniziò a immaginare un futuro balneoterapeutico.

La svolta e il conseguente nuovo destino della struttura si concretizzano grazie all’idea del Comune di Milano di inserire le scuderie De Montel nella prima edizione di “Reinventing cities”, bando internazionale lanciato nel 2017 insieme alla rete di metropoli green C40

Unisce le 100 città influenti a livello globale impegnate a combattere il cambiamento climatico per la trasformazione e la rigenerazione urbana di siti inutilizzati e in stato di degrado, che ha premiato la proposta di riqualificazione e di riconversione delle scuderie De Montel.

Il recupero del complesso e di rifunzionalizzazione di tutta l’area, progettato da un team di aziende coordinato dallo Studio Marzorati e da J+S, è stato reso possibile grazie all’investimento del fondo Infrastrutture per la Crescita – ESG (IPC) di Azimut Libera Impresa SGR (Gruppo Azimut) – con un impegno di oltre 50 milioni di euro

La partnership è con il gruppo Terme & SPA Italia, che riunisce alcuni dei più importanti siti termali e SPA su tutto il territorio nazionale, tra cui Terme di Saturnia, tempio di relax e benessere immerso nella maremma toscana.

La nuova destinazione a Terme degli spazi interni è inserita nella cornice di un meticoloso restauro filologico, svolto sotto il controllo costante della Soprintendenza Archeologica delle Belle Arti e Paesaggio che ha restituito la splendida immagine integrale della struttura lavorando con le tecniche più avanzate di restauro.

I prospetti esterni e i muri dell’edificio storico sono stati interamente recuperati alla loro originaria grandezza grazie ad un attento, certosino, meticoloso restauro.

Le cuspidi, i pennacchi, la trabeazione e le modanature, alcune delle quali erano andate completamente perse, sono state integralmente ricostruite dopo aver individuato il materiale originale compreso un legante d’impasto recuperato a Grenoble (lo stesso materiale utilizzato per costruire gli abbaini della galleria Vittorio Emanuele di Milano).

Sono state ripulite e ripristinate le altre ornamentazioni come i fregi in varia cromia, le colonne del chiostro centrale con capitelli e basamenti annessi, i cornicioni e le gronde a cassettoni.

Al paragone con la selva intricata che ne opprimeva gli scheletri murari superstiti, oggi si è invasi dall’estasi nel godere, con emozione, lo spettacolo dei nitidi profili recuperati con scientifico sapere unito alla perizia manuale degli artigiani restauratori.

Ma se all’interno intere pareti erano crollate, come anche i soffitti e le coperture, i rifacimenti attuali, realizzati con le tecniche più avanzate, sono destinati a durare.

Il legno lamellare conferma la sagoma delle mansarde, le coperture in alluminio grigio a scandole in forma di losanga tradizionale ricoprono l’intero sviluppo degli edifici.

I materiali storici, in ogni parte dell’edificio sono gli stessi della costruzione originaria. Tutta l’operazione di recupero, restauro e ripristino è stata compiuta sotto la sorveglianza e l’assenso della Sovrintendenza Archeologica delle Arti e Paesaggio.

In quest’ottica, la creazione degli spazi interni totalmente adibiti alle esperienze di benessere e relax è stata realizzata con la costruzione di una struttura in acciaio autoportante che permette lo scarico dei pesi sulla stessa, senza impatto sulla facciata storica.

Nella meravigliosa corte esterna ci saranno cinque grandi vasche di acqua termale, di cui una, ad esempio, che si staglia davanti alla facciata con fontane a giochi d’acqua e tre piscine dedicate alla balneoterapia.

L’intero parco conterà in tutto di dieci piscine termali per un totale di 800 metri cubi di acqua e sarà organizzato su diversi livelli, con ampie aree relax e ristoro e quattro saune (di cui una grande banja russa).

L’acqua avrà una temperatura che varia dai 22 ai 38 gradi in base alla tipologia di esperienza scelta.

Il corpo d’ingresso antistante è destinato all’accoglienza e si manifesta con una cascata d’acqua che introduce l’ampio chiostro centrale costituito da un giardino sensoriale ricco di fiori, aromi, percorsi di vario cromatismo che offre sensazioni di benessere con la complicità delle diverse piscine d’acqua.

Lo spazio posteriore nel quale si apre la grande piscina semicircolare prelude il parco a disegno di cavea, un po’ come un teatro greco nel quale la natura avvolge le attività di saune, wellness e comfort personale per il benessere del corpo e della mente.

Un raffinato ristorante bistrot, la caffetteria, il bar lounge e il garden bar completeranno la struttura. De Montel – Terme Milano potrà ospitare fino a 700 persone contemporaneamente diventando il più grande complesso termale e benessere inserito nel contesto di una grande metropoli italiana.

Nasce distinguendosi da subito per diverse azioni mirate alla sostenibilità sociale e ambientale

Un esempio è il controllo delle emissioni di CO2 e la compensazione dell’impatto climatico attraverso la piantumazione di 3500 nuovi alberi all’interno della corte e del parco e di 230 all’anno per 10 anni nelle aree circostanti

Ma anche l’installazione di pannelli solari per la produzione e l’utilizzo di energia rinnovabile e di materiali ecosostenibili per l’edilizia, il riutilizzo di acqua piovana per scopi funzionali e la creazione di diverse soluzioni per facilitare la mobilità sostenibile per l’accesso al nuovo parco termale, come la stazione di bike sharing.

Tutto l’involucro architettonico e l’insieme impiantistico sono stati pensati per massimizzare il risparmio energetico ma anche per produrre energia tramite sistema fotovoltaico, di contenimento emissione CO2, e di recupero delle acque piovane che vengono raccolte in due vasche sotterranee di riuso per garantire l’irrigazione totale degli spazi verdi e le acque di servizio degli scarichi di tutto il centro.

Il legame con il territorio rappresenta un aspetto fondamentale e inscindibile del progetto, che sin dal principio anela a creare una sinergia profonda con la comunità cittadina.

L’obiettivo è quello di contribuire attivamente allo sviluppo sostenibile della zona, arricchendo il tessuto sociale ed economico circostante.

Ogni azione progettata è stata pensata per generare un impatto positivo e duraturo che promuova la crescita collettiva e il benessere della città. Un principio che guida tutte le iniziative, presenti e future, assicurando un’evoluzione in totale armonia con le esigenze della comunità e con la vocazione del territorio stesso.

Green, a basse emissioni di C02 e ad alta efficienza energetica.

DE MONTEL TERME MILANO in numeri

5.450 MQ INDOOR, 10’000 MQ OUTDOOR, 1 CORTE ESTERNA CON OLTRE, 1 SORGENTE DI ACQUA TERMALE, 10 VASCHE, 16 SALE MASSAGGI, 9 AREE RELAX, 4 SAUNE, 1 BAGNO DI VAPORE, 1 HAMMAM, 1 RISTORANTE BISTROT, 1 CAFFETTERIA, 1 BAR LOUNGE, 1 GARDEN BAR, 3500 NUOVI ALBERI PIANTATI NELLA CORTE E NEL PARCO INTERNO, 230 NUOVI ALBERI ALL’ANNO PER 10 ANNI (PER UN TOTALE DI 2300) NELLE ZONE CIRCOSTANTI, 1 STAZIONE DI BIKE SHARING, UNA CAPIENZA DI OLTRE 700 VISITATORI IN CONTEMPORANEA

L’ingresso a De Montel – Terme di Milano sarà su via Achille 6, a cui si accederà attraverso l’avancorpo centrale a pochi passi dallo Stadio e dall’Ippodromo di San Siro.

L’inaugurazione al pubblico del parco termale è prevista per i primi mesi del 2025.

Altri articoli che potrebbero interessarti

Enrico Marmo protagonista a Bangkok

Dal 19 al 23 settembre, lo chef Enrico Marmo, del ristorante 1 Stella Michelin Balzi Rossi di Ventimiglia (IM), sarà in Thailandia per partecipare alla 23° edizione del World Gourmet Festival Bangkok. La kermesse, che si terrà...

Il tè si beve anche nei cocktail

Sono lontani i tempi in cui il consumo del tè era relegato alla mattina o al pomeriggio, come per gli inglesi. Adesso, la bevanda ottenuta dall’infusione delle foglie di Camelia sinensis si beve in tutto l’arco della giornata. Da un’analisi Clipper su un campione...

Per Danilo Gigante un’ascesa senza sosta

Per Danilo Gigante un’ascesa senza sosta

L’inarrestabile percorso di Danilo Gigante nell’arte contemporanea è un’ascesa senza sosta. Il nome di Danilo Gigante continua a risuonare nel mondo dell'arte, grazie al suo instancabile impegno nella promozione di nuovi talenti e nel sostegno all’arte contemporanea....

Dal web al palcoscenico: in arte Mandrake

Dal web al palcoscenico: in arte Mandrake

Dal web al palcoscenico: in arte Mandrake OLTRE 5.5 MILIONI DI FOLLOWER E SOLD OUT NEI TEATRI DI TUTTA ITALIA COL TOUR “IMBARAZZIAMOCI” GIUSEPPE NINNO, PREMIATO DA FORBES NEL TOP CREATOR AWARDS TRA I CREATOR PIÙ INFLUENTI PER LA CATEGORIA DEL COMEDY a cura di Emilio e...

Identity Style