Una vita dedicata a salvare piccoli cuori di tutto il mondo
Anna Carlucci racconta nel suo docufilm La vita tra le mani l’operato del cardiochirurgo pediatrico Alessandro Frigiola attraverso ricordi di oltre quattrocento missioni
Ma anche straordinari filmati di interventi e testimonianze toccanti di colleghi, amici e pazienti
Una vita dedicata al salvare il cuore dei bambini riassunta in una frase: “Più vite salvo, più valore ha la mia vita”.
L’operato di Alessandro Frigiola, luminare mondiale della Cardiochirurgia Pediatrica che ha speso la sua vita per dare una speranza a tantissimi bambini, viene raccontata nel docufilm di Anna Carlucci
Il titolo è La vita tra le mani, da lei scritto, diretto e prodotto per Aurelia Productions.
“Una domanda ha cominciato a rovinarmi le notti: si può lasciar morire un piccolo che potrebbe essere salvato?”.
La voce dello stesso Frigiola apre il trailer del docu di Anna Carlucci che ha saputo ricostruito, attraverso testimonianze e filmati, la storia dell’inarrestabile Dottor Frigiola – oggi ottantaduenne – “pioniere della cardiochirurgia pediatrica in un’epoca in cui le cardiopatie congenite erano considerate non operabili.
Carisma ed umiltà, doti più uniche che rare che hanno permesso al medico italiano di catalizzare attorno a sé un team di persone
Da più trent’anni, gli è accanto, portando avanti un progetto umanitario di cooperazione internazionale dal valore incredibile per sostenere paesi disagiati.
Ben quattro le strutture ospedaliere di grandi dimensioni costruite negli anni, un costante impegno rivolto a ristrutturazione e costruzione di terapie intensive. Borse di studio per i giovani.
Ed un numero di vite salvate che fa riflettere: oltre 20.000 in tutto il mondo. Bimbi con il “cuore rovesciato” che hanno potuto vivere grazie all’operato di Frigiola.
Il docufilm vuole essere un omaggio ad un medico che ha svolto – e continua a svolgere – un lavoro che va ben oltre la cura e la salvezza degli individui.
“I suoi studi e il suo infaticabile lavoro” – sottolinea Carlucci – “sono stati determinanti per passare da una mortalità del 70%, negli anni ’70, al 4% di oggi.
Non tutti hanno la sorte di nascere nella parte fortunata del Pianeta; nel corso di tutta la sua intera carriera questo grande medico non ha mai perso di vista l’obbiettivo di colmare tale ingiustizia impegnandosi anche in un instancabile percorso filantropico”.
Sottotitolato in lingua inglese, il docu – che ha la durata di 52 minuti – raccoglie materiali fotografici e filmati che l’autrice e regista ha selezionato presso l’Archivio Associazione Bambini Cardiopatici nel Mondo. Il montaggio è a cura di Pasquale Mattia Gelorini.
“Oltre quattrocento le missioni compiute da Frigliola in tutto il mondo” – racconta Carlucci – che ha fatto dialogare filmati di interventi e toccanti testimonianze di colleghi, amici e pazienti. Una narrazione corale sulla straordinarietà dell’uomo e del medico.
Attualmente Frigliola è al timone di un innovativo progetto legato alla formazione dei giovani cardiochirurghi italiani e dei paesi emergenti.
“Non c’è niente di più bello che vedere il sorriso di una madre quando un figlio viene restituito alla vita” – chiosa Anna Carlucci
“Alessandro Frigiola ha senz’altro un grande talento nelle mani ma, come lui stesso dice, è uno strumento nelle mani di Dio”.
Il docufilm La Vita tra le mani viene presentato in anteprima nazionale, solo su invito, a Roma, mercoledì 6 novembre 2024 alle ore 18.00
Presso la Sala Andromeda del Leon’s Place Hotel in Via XX Settembre 90/94
a cura di Emilio e Stefano Sturla Furnò