Il Vaticano si apre alla scienza

da | Nov 14, 2024 | Eventi&Cultura, Lifestyle | 0 commenti

Il Vaticano si apre alla scienza.

Non da oggi, a dirla tutta, se solo si considera che la Specola che ospita è una delle più antiche d’Europa.

Fatto sta che ora l’osservatorio astronomico è visitabile nella sede sia del Palazzo Papale che di villa Barberini con prenotazione sul sito dei Musei Vaticani (www.museivaticani.va) e nel 2025 farà da scenario a una vera e propria scuola destinata agli studenti di astronomia all’ultimo anno dei loro studi universitari o ai loro primi anni di studi post-laurea, vale a dire di laurea specialistica.

La selezione si basa interamente sul background, gli interessi e le capacità dello studente.

L’unico limite che il direttore, Guy Joseph Consolmagno, ha voluto imporre è che si sceglieranno solo due studenti da ogni Paese.

In ogni caso, non è richiesta alcuna quota di iscrizione e gli studenti con difficoltà finanziarie possono richiedere un sostegno per le spese di viaggio e alloggio.

Ad attenderli ci sarà, per di più nell’anno del Giubileo, una delle esperienze più suggestive che possa fare un astronomo, a metà tra scienza, storia e arte.

La Specola vaticana risale alla costruzione della Torre gregoriana, attorno al 1580.

Essa fu fatta edificare per permettere gli studi astronomici necessari per elaborare la riforma del calendario voluta da papa Gregorio XIII nel 1582.

È del 1774, invece, la fondazione dell’Osservatorio Pontificio del Collegio romano.

Da quella data, anche il Vaticano ha potuto dare il suo contributo alla ricerca scientifica.

Basti pensare che tra le prime grandi imprese scientifiche che lo ha caratterizzato si può ricordare la collaborazione nel progetto internazionale della Carte du Ciel, in pratica il primo atlante fotografico delle stelle.

La Specola collaborò con altri ventuno osservatori di tutto il mondo per completare la mappatura del cielo.

E, a tal proposito, sono passate alla storia quattro suore dell’istituto Maria Bambina di Milano che tra il 1910 e il 1922 catalogarono qualcosa come 400 mila stelle.

Nel corso dei decenni, nemmeno la crescente illuminazione della città di Roma ha fermato l’attività dell’osservatorio vaticano.

Per le troppe luci terrestri, esso prima fu trasferito a Castel Gandolfo, poi a Tucson, in Arizona: qui, Il Vatican Advanced Technology Telescope fu inaugurato nel 1993.

Ma in cosa potranno specializzarsi oggi visitatori e studenti della Specola vaticana?

In planetologia; nella ricerca di esopianeti; in astronomia stellare

nella formazione delle galassie e in cosmologia, con particolare attenzione sull’influenza in grande scala dell’interazione gravitazionale, la gravità e la cosmologia quantistica.

a cura di Giovanni Santaniello

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