Bari, 4 dic. (askanews) – Un importante impatto economico nel settore farmaceutico italiano da 524 milioni di euro, in crescita del 70% rispetto al 2020, con una stima di oltre 2 miliardi per il prossimo triennio. È quanto emerge dallo studio condotto da The European House Ambrosetti che misura il valore generato dal Gruppo AstraZeneca e Alexion in Italia. Lo studio, presentato a Bari, ha quindi offerto l’occasione per discutere sul settore farmaceutico quale volano di sviluppo dell’Italia nel panorama europeo e mondiale. Da qui, la necessità di favorire una maggiore competitività del Paese anche rispetto a due colossi mondiali, come Usa e Cina. Abbiamo parlato con Claudio Longo, Presidente e Amministratore Delegato di AstraZeneca Italia: “Dobbiamo avere un sistema, delle procedure, delle regole, che agevolino le modalità di portare a bordo sul territorio innanzitutto la ricerca, ma anche il frutto di queste innovazioni, che sono i farmaci innovativi. Dobbiamo avere sicuramente un’Italia che valorizzi questa innovazione e che crei un mercato interessante per le aziende per continuare a investire”.Uno degli elementi di maggiore criticità in termini di competitività dell’Europa rispetto al resto del mondo, resta la disparità di accesso ai farmaci innovativi e più in generale all’innovazione. È intervenuta Francesca Patarnello, VP Market Access & Government Affairs: “Stiamo sicuramente vedendo una fase di miglioramento, o almeno questo è un obiettivo che Aifa si è data, di semplificare e quindi di accorciare il tempo di accesso ai farmaci a livello nazionale. Rimane un enorme lavoro da fare a livello regionale, perché oggi il tempo di accesso reale per i pazienti è molto lungo. Ci sono comunque degli strumenti che le aziende stanno cercando di utilizzare per surrogare questa mancanza. Ci sono pazienti che non possono aspettare che i farmaci siano rimborsati, questo tempo di un anno, di un anno e mezzo è troppo lungo e quindi è necessario supplire con degli strumenti diversi come ad esempio l’early access, con cui le aziende riescono a garantire, almeno per qualche paziente, la disponibilità di un farmaco prima della sua rimborsabilità”. Dal report Ambrosetti è, inoltre, emerso un importante contributo di Alexion al sistema Paese per quanto riguarda le malattie rare, patologie che colpiscono una bassa percentuale della popolazione totale, su cui le aziende farmaceutiche continuano ad impegnarsi quotidianamente per trovare nuovi farmaci e terapie innovative per correggere i difetti genetici oppure per migliorare il decorso della malattia. Infine è intervenuta Anna Chiara Rossi, VP & General Manager Italy di Alexion: “Nei prossimi tre anni abbiamo davanti un futuro altrettanto roseo per cui ci aspettiamo di poter mettere a disposizione dei pazienti italiani 11 nuove soluzioni tra nuove molecole, nuove indicazioni, nuove formulazioni e contiamo entro il 2030 di raggiungere i pazienti in Italia con 5 nuove farmaci.”Un lavoro importante quello condotto da AstraZeneca e Alexion, che ha un impatto notevole sulla qualità di vita dei singoli pazienti, e che insieme all’elevata competenza scientifica della comunità accademica e alla qualità del Servizio Sanitario Nazionale, può guidare la costruzione di una lifesciences strategy europea, con ricadute non solo sul piano sanitario, ma anche occupazionale e sociale.
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