Possagno, 6 dic. (askanews) – Dopo sette anni ha riaperto l’ala ottocentesca del Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno, città natale dell’artista neoclassico. L’intero patrimonio di sculture di quel periodo torna a essere esposto, in uno scenario che per molti versi è unico. “È una giornata importante – ha detto ad askanews la direttrice del museo, Moira Mascotto – una tappa che segna la vita della nostra istituzione museale. Dopo un lavoro importante di consolidamento, di miglioramento sismico e anche dopo aver applicato alcuni bassorilievi che mancavano dal nostro allestimento da parecchi anni, ora possiamo godere della gypsotheca nella sua interezza”.Tra le novità, oltre all’esposizione di alcuni modelli in gesso di sculture famosissime, anche un completo riallestimento illuminotecnico e il completamento del processo di digitalizzazione del complesso architettonico canoviano. “Il messaggio che vogliamo dare – ha aggiunto la direttrice – è che mettiamo tutto il nostro impegno, il nostro amore per preservare questi tesori perché vengano tramandati alle generazioni future”. Accanto all’ala ottocentesca, il museo di Possagno presenta anche la magnifica sezione progettata da Carlo Scarpa, che unisce le opere di Canova all’architettura contemporanea. “Nel prossimo anno – ha concluso Moira Mascotto – verrà attenzionata l’ala di Scarpa, quindi ci sarà un intervento in quell’ampliamento, ma poi stiamo lavorando anche a quella che è la programmazione straordinaria per una mostra che si farà a giugno, proprio con protagonista l’architetto veneziano”. E il Museo Canova continua a cercare dialoghi attraverso le epoche e le pratiche culturali.
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