Roma, 10 dic. (askanews) – Si è tenuto presso la Sala Refettorio della Camera dei Deputati l’evento di presentazione del manifesto “esprimENDO. Più voce alle pazienti con carcinoma endometriale”, iniziativa che ha coinvolto clinici, rappresentanti delle associazioni di pazienti e organizzazioni civiche, uniti con l’obiettivo comune di sensibilizzare le istituzioni e proporre azioni concrete per migliorare il percorso assistenziale delle donne affette da carcinoma endometriale. L’iniziativa, promossa da Edra S.p.A e realizzata grazie allo sponsor GSK, ha voluto far luce sulle principali criticità che affrontano le pazienti e promuovere una maggiore consapevolezza sulla patologia. Abbiamo parlato con Silvia Gregory, Vicepresidente “Acto Italia – Alleanza contro il Tumore Ovarico ETS”: “Considerando che il tumore dell’endometrio è un tumore che insorge nella maggior parte dei casi in donne in menopausa, ricordare alle donne che l’appalatto riproduttivo si può ammalare perché a volte con la fine dell’età fertile finiscono i controlli e si pensa che in fondo non ce ne sia più bisogno. Questo rischia poi ovviamente di cambiare il percorso della malattia e anche la prognosi”.Il carcinoma endometriale è il tumore più comune dell’utero e il sesto più frequente a livello globale. Colpisce generalmente le donne in post-menopausa, con circa l’80% dei casi che insorgono dopo i 60 anni. Nonostante l’elevata e crescente incidenza, la patologia riceve meno attenzione rispetto ad altre neoplasie. Abbiamo parlato con Tiziana Nicoletti, Responsabile Coordinamento Nazionale delle Associazioni dei Malati Cronici e Rari: “Ancora non esiste uno screening per quanto riguarda la prevenzione di questo tipo di tumore nel nostro paese e successivamente una diagnosi precoce dà la possibilità alle persone di entrare in un percorso di cura che permette di avere delle risposte ai bisogni di salute. Prevenzione, diagnosi precoce, personalizzazione delle cure perché è fondamentale anche in questo tipo di tumore avere una personalizzazione delle cure ma anche accesso all’innovazione”.Infine è intervenuta Valentina Di Mattei, Università Vita Salute San Raffaele, Responsabile Servizio di Psicologia Clinica della Salute Ospedale San Raffaele, Milano: “Ci sono alcune risposte dal punto di vista sintomatologico che sono condivise con altre forme di tumori come per esempio una risposta sintomatologica sul versante depressivo o ansioso che sono due risposte molto tipiche. Poi però ci sono anche delle risposte più specifiche legate al fatto che molto spesso sono donne che hanno affrontato recentemente o sono in menopausa e quindi abbiamo tutti gli effetti dei cambiamenti ormonali soprattutto sulla regolazione del tono dell’umore e poi abbiamo anche degli aspetti legati al fatto che gli interventi chirurgici e le terapie mediche agiscono su aree del corpo che sono delle aree spesso aree appunto ginecologiche che sono aree molto investite da un punto di vista psicologico simbolico”.LA conclusione dell’evento è stata messa in luce la necessità di sensibilizzare anche la società sulla realtà del carcinoma endometriale, promuovendo campagne informative e programmi di prevenzione. Il Manifesto rappresenta un impegno condiviso a favore delle pazienti, per garantire loro un percorso di cura più accessibile, equo e tempestivo.
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