Milano, 14 dic. (askanews) – Dal 12 dicembre 2024 al 15 marzo 2025 Fondazione ICA Milano presenta Wooden Travel, la mostra personale dell’artista lituano Augustas Serapinas. La mostra è stata concepita appositamente per gli spazi della fondazione e si articola lungo un percorso di tredici opere, ricostruendo l’indagine che l’artista sviluppa a partire dall’architettura vernacolare lituana, caratterizzata dalla modularità dei suoi elementi e dalla sensibilità nei confronti dello scorrere del tempo.Cuore della mostra è l’installazione site-specific House from Gaidalaucizna, realizzata appositamente per l’occasione e commissionata da Fondazione ICA Milano.Il progetto nasce a partire da un’abitazione storica che Serapinas ha individuato e acquisito nel 2023 nel villaggio di Gaidalaucizna, a 100 km da Vilnius, in un’area dove è possibile incontrare diverse case in legno abbandonate e reimmesse sul mercato come fonti di materiale di recupero e legna da ardere.Chiara Nuzzi, curatrice della mostra la racconta ad Askanews: “Ci troviamo all’interno della mostra di Augustas Serapinas, Wooden Travel: è una mostra concepita appositamente per gli spazi della fondazione e in particolare l’installazione che vediamo alle mie spalle è stata commissionata dall’istituzione all’artista.Abbiamo ritenuto veramente importante e urgente invitare un giovane artista a lavorare in un quartiere in profonda trasformazione come quello di Ripamonti Vigentino nel quale si trova l’edificio della Fondazione ICA Milano proprio per questa capacità di riflettere sulla memoria, sulla perdita delle tradizioni, sulla perdita della conoscenza e su ipotetiche possibili strategie di conservazione di queste tradizioni che fondamentalmente fanno parte poi di quella che è la conoscenza e la storia dell’umanità.Questa opera centrale è una casa-scultura: l’artista ha operato una sorta di ritassonomizzazione architettonica a partire da una casa fatiscente e dismessa prelevata nelle campagne nei pressi di Vilnius e l’ha riportata in vita attraverso un’altra disposizione architettonica nei nostri spazi. Questa è proprio una delle pratiche più comuni nel suo lavoro: la rivitalizzazione di queste architetture che altrimenti andrebbero perse, distrutte, bruciate o smantellate per essere vendute come legna d’ardere.In questa occasione in particolare l’artista ha aggiunto un livello di complessità alla sua opera, alla sua pratica, inserendo nella mostra degli elementi decorativi, nella casa stessa come si può osservare ma anche al di fuori e alle pareti. Sono elementi decorativi tradizionali della Lituania, fanno parte della sapienza delle maestranze che tradizionalmente decoravano queste abitazioni che risalgono a più di 100-200 anni fa. In questo caso però appartengono a case diverse: alle mie spalle vediamo una ricostruzione di una casa semplice probabilmente di una famiglia contadina, mentre le decorazioni appartengono a delle case di famiglie di fasce sociali un po’ più alte. Questa commistione è ancora una volta un tentativo tra il materiale e l’immateriale di tenere in vita delle tradizioni, che purtroppo altrimenti andrebbero perse, e di unificarle in termini storici e concettuali attraverso la pratica dell’artista”.
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