Presbiopia e ipermetropia, la soluzione è chirurgica

da | Feb 21, 2025 | askanews

Roma, 21 feb. – Con l’avanzare dell’età, la vista subisce un naturale calo di efficienza. Uno dei problemi più comuni è la presbiopia, che si manifesta intorno ai 40-45 anni e comporta una progressiva difficoltà nella lettura da vicino. “Si tratta di un difetto inevitabile – spiega il Dott. Domenico Berardi, specialista in oculistica – e con il tempo, intorno ai 50-55 anni, si può aggiungere anche l’ipermetropia senile, che compromette la visione da lontano”. Questi disturbi possono presentarsi sia in soggetti senza difetti visivi pregressi sia in chi già soffre di miopia, astigmatismo o ipermetropia giovanile. Oggi, grazie ai progressi della chirurgia oftalmica, esistono soluzioni definitive per eliminare la dipendenza da occhiali o lenti a contatto. “Nei giovani si può intervenire con il laser – prosegue Berardi – ma dopo i 40 anni la tecnica più efficace è la chirurgia facorefrattiva. Questo intervento consiste nella rimozione del cristallino naturale, sostituito con una lente artificiale, eliminando qualsiasi difetto visivo in modo permanente”. A differenza del laser, questa procedura è definitiva, in quanto il cristallino artificiale non subisce le modificazioni tipiche dell’invecchiamento. Inoltre, previene l’insorgenza della cataratta, patologia legata all’opacizzazione del cristallino, rendendo superflua un’eventuale operazione futura. L’intervento di chirurgia facorefrattiva è rapido e sicuro. “In mani esperte – sottolinea Berardi – dura circa dieci minuti e si esegue in anestesia con collirio. Si accede all’occhio con un’incisione di soli due millimetri, si rimuove il cristallino naturale e si inserisce la nuova lente artificiale”. Le opzioni disponibili sono diverse: dai cristallini monofocali, che correggono la visione solo per una distanza, ai più avanzati cristallini bifocali o multifocali, che garantiscono una visione nitida da vicino, lontano e nelle distanze intermedie. Questi interventi, ormai collaudati, vengono eseguiti in regime ambulatoriale. “È fondamentale affidarsi a un chirurgo esperto – conclude Berardi – operando in una struttura attrezzata e conforme agli standard di sicurezza. Nonostante la rapidità della procedura, si tratta pur sempre di un atto chirurgico che richiede competenza e ambienti adeguati”. Il paziente, una volta terminata l’operazione, può tornare a casa dopo appena due ore, con una qualità visiva nettamente migliorata e senza più la necessità di occhiali.

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