Visioni Diacroniche 2025: linguaggio performativo al centro

da | Mar 6, 2025 | askanews

Milano, 6 mar. (askanews) – La Fondazione Riccardo Catella con il progetto BAM Biblioteca degli Alberi Milano e Volvo Studio Milano proseguono il percorso iniziato insieme nel 2023 presentando la terza edizione del progetto dedicato all’arte contemporanea Visioni Diacroniche.Durante il primo incontro che ha visto protagonista l’artista Marzia Migliora, ne hanno parlato ad Askanews le curatrici Francesca Colombo, Direttrice Generale Culturale di BAM Biblioteca degli Alberi Milano, Fondazione Riccardo Catella, e Ilaria Bonacossa, Direttrice di Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura di Genova.Francesca Colombo introduce il nuovo ciclo di incontri: “Siamo arrivati alla terza edizione di Visioni Diacroniche, un progetto nato in collaborazione tra Volvo e BAM e che vede portare avanti quelli che sono i principi di questa collaborazione. Volvo è Park Ambassador della Biblioteca degli Alberi da sette anni. Quello che vogliamo fare assieme è portare una cultura di altissima qualità a tutti. Con Visioni Diacroniche ci concentriamo sull’arte contemporanea con tanti artisti che portano la loro esperienza di diversi linguaggi performativi. Quello che abbiamo cercato in tutti questi quattro incontri di fare è proprio quello di fare vivere un’esperienza, quindi non avere uno sguardo freddo nei confronti dell’arte, ma di accompagnare il pubblico, di aiutarlo a creare un dialogo, un dialogo empatico con gli artisti, e abbiamo scelto appositamente quattro artisti che sanno veramente creare questo scambio, questa interazione, che poi è il potere straordinario che l’arte, l’arte contemporanea sa fare oggi”.Ilaria Bonacossa introduce il tema del Possibile Adiacente al centro del nuovo ciclo di incontri: “Quest’anno le Visioni Diacroniche si sviluppano e fanno un passo ulteriore, perché implicano ogni volta da parte dell’artista il creare una situazione in qualche modo immersiva, in cui al di là della presentazione, della conferenza performativa, si incontra anche un lavoro. Abbiamo scelto infatti degli artisti a partire da Marzia Migliora che in qualche modo fanno del rapporto con il pubblico il centro del loro lavoro: questa idea che è proprio nell’esperienza che un lavoro prende vita e quindi che ognuno di noi in qualche modo vive i lavori in modo diverso e diventano unici attraverso l’esperienza di ciascuno”.Gli artisti che quest’anno prendono parte alla programmazione sono Marzia Migliora, Matteo Nasini, Mario Airò e Sarah Brahim. La teoria del Possibile Adiacente diventa un filtro utile agli artisti di arte contemporanea per analizzare nuove forme di interazione e per verificare come l’interazione tra l’opera d’arte e il pubblico, influenzandosi a vicenda in un determinato contesto e in un determinato momento, si trasforma.

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