Una vita per la danza
Dalla Calabria a NY: Antonio fini, ambasciatore della danza nel mondo
Antonio Fini
Ai piedi le ali e la Calabria sempre nel cuore.
Quando lo abbiamo raggiunto nella sua scuola di Manhattan, Antonio Fini stava preparandosi per iniziare la lezione con gli allievi del corso di modern.
Tra loro anche molti giovanissimi italiani selezionati la scorsa estate a Villapiana, la cittadina in provincia di Cosenza affacciata sulla costa joinica dove il ballerino e coreografo è cresciuto.
Oggi Villapiana viene chiamata “la città della danza”, un omaggio dello stesso Fini, condiviso con la nuova amministrazione comunale che ha in cantiere un fitto calendario di appuntamenti dedicati al mondo del ballo cadenzati per l’intero anno.
Lasciata la sua terra giovanissimo, Fini rappresenta quella categoria di artisti che porta alto nel mondo il nostro Paese; uno dei pochi ballerini italiani che è stato in grado di conquistare gli Stati Uniti.
I suoi segreti?
Caparbietà e tanto sacrificio, racconta spesso sui seguitissimi profili social. Un talento che alcuni anni fa è stato insignito del titolo di Ambasciatore dell’A.C.D. di Vienna (Agency for Cultural Diplomacy), riconoscimento che pochissimi danzatori ricevono e che lo annovera di diritto nell’elenco di quegli artisti impegnati nel dialogo e nell’inclusione in tutto il mondo.
Il sogno americano non le ha fatto dimenticare la sua terra.
Mai.
Ho tutta la mia famiglia in Calabria. Parte del mio Staff vive in Italia, così come tante scuole di danza con cui collaboro.
E tantissimi amici.
Per questo vengo ciclicamente in Italia per workshop e lezioni in scuole italiane. In estate mi fermo più a lungo per seguire il Fini Dance Festival che si tiene in luglio e si conclude a New York.
Si tratta di un progetto unico nel genere del festival di danza. L’anno scorso sono venuti a Villapiana oltre cinquecento giovani ballerini provenienti da tutto il mondo per seguire i corsi.
Ballerini che sognano l’America?
Non solo.
Forse è meglio dire che sognano il mondo intero.
E molti in questi anni lo hanno conquistato.
L’’opportunità è importante: ricevere borse di studio in corsi della Martha Graham Dance school NYC, Limon Dance company NYC, Paul Taylor school, French American Ballet Theatre e per il progetto Table of silent Buglisi Dance Theater.
Perché ha pensato ad un progetto di simile portata?
Ho pensato ai mei primi passi.
Sedicenne. Un percorso sportivo di arti marziali. L’amore per la musica ed il ritmo.
Ne parlai con la mia famiglia ed ebbi la fortuna di essere subito sostenuto con tanti sacrifici.
Un impegno dei miei cari che non dimenticherò mai: a 19 anni ho ricevuto la borsa di studio per il centro studi coreografici di Milano cui è seguita la borsa di studio ed il mio primo contratto in USA nella compagnia dei giovani del gruppo di Martha Graham.
Questi diciassette anni tra Italia ed America mi hanno dato tanto.
Quindi non fa male sognare l’America?
Sempre pensare in grande.
I ballerini sono – per definizione – avvezzi al sacrificio. Ma serve anche quel pizzico di volontà in più. Una certa dose di fortuna compie il miracolo.
Bisogna crederci. Io sono l’ennesima riprova che l’America per un artista è un’esperienza importante. Il fatto è che la meritocrazia è un valore assoluto.
Oltre oceano è anche un amatissimo insegnante di pilates. Chi segue i suoi corsi?
Il Pilates è entrato nella mia vita per necessità: dopo un infortunio, questa disciplina ha letteralmente salvato la mia carriera e mi aiuta ancora oggi a mantenermi in grande forma.
Da lì, quasi per caso, sono diventato istruttore.
Con l’esperienza di ballerino e il prezioso metodo appreso dalla mia cara amica Nofar (n.d.r. Nofar Method), oggi ho l’onore di lavorare con allievi d’eccezione.
Tra questi ci sono Brooke Shields (n.d.r.famosa per Laguna Blu), il designer Alexander Wang, la modella e giudice di Next American Top Model Paulina Porizkova, l’attrice Carey Mulligan de Il Grande Gatsby e Jeff Greenstein, sceneggiatore della serie TV Friends.
Ma torna sempre in Italia …
In verità non me ne sono mai del tutto andato. Lo dimostra il progetto Fini Dance New York che è stato chiamato come il ponte tra Italia e Stati Uniti.
Ogni estate ci ritroviamo a Villapiana con insegnanti di danza di fama mondiale dove i maestri di danza impartiscono le loro lezioni intensive: dal Classico al Modern, dal Contemporaneo al Repertorio.
Non mancano nel programma, Hip Hop e Danza Aerea. Le lezioni non si tengono solo nella scuola nel centro città, ma anche sulla spiaggia, affacciati su quel golfo meraviglioso che scoprirono gli Achei.
Balliamo sulla costa della Magna Grecia. Un’esperienza che ogni ballerino si porterà nel cuore per sempre.
E l’atmosfera si ripete nella Grande Mela
Nella prestigiosa cornice del teatro Alvin Ailey, il festival prosegue con giovani talenti italiani selezionati in tutta Italia, con un’attenzione particolare a Villapiana.
Qui, i partecipanti hanno l’opportunità di apprendere nuove tecniche e farsi notare da direttori di scuole e compagnie di danza.
A New York celebriamo i grandi talenti italiani e promuoviamo le nuove promesse. Pensate, se oggi esiste il Miami City Ballet, è grazie all’italo-americano Edward Villella, con radici a Napoli e Cosenza.
Far conoscere ai giovani i grandi maestri della danza non è solo un dovere, ma una missione del Fini Dance Festival Italian International Dance Award.
In Italia è spesso ospite in numerose manifestazioni
In Italia sono spesso ospite in manifestazioni nel ruolo di giudice; da Danza in Fiera – la manifestazione più grande d’Europa che si tiene ogni anno a Firenze – all’American Dance Expo a Fano.
Presto sarò anche in scena con la ballerina Abby Silva sulle note di T’aggio voluto bene della cantante STE per Woman for Woman, una manifestazione di beneficienza in onda su Rai 2 ideata e curata da Donatella Gimigliano.
Un talento apprezzato in tutto il mondo. Ma quali sono le caratteristiche vincenti di un ballerino?
Lo dico sempre ai ragazzi che vengono a seguire le lezioni.
Non bastano dedizione e studio.
Occorre fin dai primi passi seguire dei formatori di qualità. Il livello dell’insegnante è di grande rilievo.
Una caratteristica fondamentale è l’umiltà. La passione non è sufficiente. Un atteggiamento tenace ed al contempo umile e rispettoso fa la differenza. Talvolta nella scelta di un ballerino gioca il carattere.
E ha pronti nuovi progetti televisivi …
Dopo diversi anni nella TV italiana (n.d.r. Fini ha ricoperto per 5 anni il ruolo di Giudice Speciale nel format di Rai Uno Ballando on the Road di Milly Carlucci), ho deciso di creare un progetto tutto mio, pensato non solo per i danzatori italiani, ma anche per giovani cantanti.
I ballerini, per emergere in America e non solo, devono possedere un’ottima tecnica e una solida conoscenza musicale.
Inserire il canto nel loro percorso aprirà numerose porte, specialmente per il musical, che in Italia sta crescendo sempre più. Il nuovo format Destinazione Broadway non solo offrirà grandi opportunità nelle migliori scuole d’America, ma sarà anche un’occasione per educare il pubblico sulla danza.
a cura di Emilio e Stefano Sturla Furnò