Separazioni VIP: fuori moda la “Guerra dei Roses”
DOPO OTTO ANNI, PITT E JOLIE SOTTERRANO L’ ASCIA DI GUERRA
Avvocato Missiaggia: accordi tra ex più cool dei conflitti
a cura di Emilio e Stefano Sturla Furnò
Litigare in corso di separazione diventa trash. Lo sostiene l’avvocato Maria Luisa Missiaggia, esperta di Diritto di Famiglia con studio a Roma, nel suo libro Separarsi con amore si può (Ed. Aracne).
E sull’onda dell’accordo tra ex, sempre più vip si lasciano, per così dire, “con amore”. Almeno così sembrerebbe per tanti ex coniugi appartenenti al jet set oltre oceano, ma anche per molte ex-coppie di volti noti nostrani.
“Brad Pitt ed Angelina Jolie, per esempio, fanno parte dell’illuminata categoria di ex che considera l’accordo come unica e vera soluzione, seppur dopo un lungo percorso di discussioni.
Dalle loro nozze da sogno avvenute nel 2014, infatti, la coppia ha intrapreso un percorso di separazione lungo ben otto anni che è terminato alla fine del 2024 con un compromesso costruito ad hoc per dare ai figli la massima serenità.
Il 30 dicembre scorso, dunque, i due attori americani hanno deposto l’ascia di guerra firmando un patto che segna una vera propria svolta a conclusione nella loro annosa ed ingarbugliata separazione.
Separazioni VIP: fuori moda la “Guerra dei Roses”
“Finalmente si comincia a parlare degli accordi, non come rinuncia a diritti, ma come espressione della maturità genitoriale” – afferma l’Avvocato Maria Luisa Missiaggia – “un concetto che ho lanciato oltre venti anni fa in uno dei miei libri.
Molte coppie mi hanno scritto proprio per confermare questo concetto: i migliori risultati in ambito di separazione si ottengono, in effetti, quando viene mantenuta una posizione non litigiosa.
E, d’altra parte, la recente riforma del Diritto di Famiglia, nota come Cartabia, considera immature ed inidonee alla genitorialità quelle persone che confliggono e non si accordano nell’interesse dei figli”.
Le liti, pertanto, non piacciono ai Tribunali e comportano una serie di interventi a sostegno dei minori. Si procede con le consulenze di curatori, tutori, assistenti sociali; ancora prima, viene richiesto il sostegno di consulenti psicologi al fine di valutare le capacità genitoriali.
“E’ opportuno tentare la strada della soluzione prima che sia troppo tardi” – precisa Missiaggia – “Le regole nel nostro Paese sono diverse da quelle oltre oceano.
Ma la storia dei Brangelina, una delle coppie più amate del cinema, può essere ottimo spunto per un ragionamento universale. Una separazione – quella tra Pitt e Jolie – consumata tra tribunali e rotocalchi in cui si è spesso raccontato il lato più delicato legato ai rapporti tesi tra l’attore ed i figli maggiori: alcuni di loro, infatti, hanno preso la decisione di non avere più il cognome del padre.
Non conosciamo i dettagli specifici dell’accordo, ma sappiamo che è stata definita la rinuncia a qualsiasi sostegno finanziario da parte del coniuge, oltre che la divisione dei diritti patrimoniali”.
L’accordo tra i protagonisti di Mir. E Mrs. Smith (ndr. la coppia si conobbe nel 2003 sul set del film uscito nelle sale cinematografiche nel 2005 diretto da Doug Liman), prevede, altresì che tutte le informazioni relative ai loro sei figli, tre dei quali adottati, restino riservate, così come definito con il giudice privato incaricato di seguire le questioni legali.
Focus centrale del patto è la custodia congiunta dei figli stabilita già nel 2018, una tematica discussa a lungo nelle antecedenti negoziazioni.
“E’ molto importante il pensiero espresso dall’avvocato di Angelina Jolie che ha ricordato il valore della serenità familiare ed ha sottolineato quanto l’accordo diventi funzionale per il raggiungimento della pace”, precisa Missiaggia
“Va ricordato che il Sì, lo voglio pronunciato da Pitt e Jolie era stato preceduto dalla stipula di un patto prematrimoniale contenente specifiche regole e condizioni inerenti sia la gestione del patrimonio che la custodia dei figli in caso di divorzio”.
Dall’accordo stipulato nel 2015, reso pubblico da numerose fonti, emerge la creazione di un fondo fiduciario contenente tutti i ricavi di entrambi gli sposi dopo le nozze, suddiviso in sei parti uguali per i figli.
Una tutela utile per scongiurare eventuali conflitti tra fratelli. Riguardo alla custodia dei figli, tra le clausole spicca quella legata ad un eventuale tradimento: in caso Pitt avesse tradito la moglie, la custodia dei figli sarebbe stata affidata solo alla madre. Nessuna norma, invece, su un eventuale tradimento da parte di Jolie.
Nell’accordo, infine, si definisce anche il regime di separazione dei beni precedenti alle nozze.
“Nel nostro Paese sono generalmente considerati non validi i patti prematrimoniali perché la legge italiana non li riconosce formalmente come vincolanti, sia in ambito di divisione dei beni, che sulla custodia dei figli” – spiega l’avvocato Missiaggia
“Tuttavia, vi sono eccezioni riguardanti gli accordi patrimoniali che possono essere stipulati durante il matrimonio e che potrebbero influenzare la divisione dei beni in caso di separazione o divorzio.
L’accordo Pitt/Jolie rappresenta un importante passo avanti dopo anni di conflitti legali. Le condizioni relative ai figli sono state gestite con attenzione per garantire il loro benessere, mentre la questione dei patti prematrimoniali rimane un tema ancora molto complesso nel contesto legale italiano”.
Una vicenda che continua a suscitare interesse pubblico, non solo per la sua rilevanza nel mondo dello spettacolo, ma anche per le implicazioni legali che ne derivano.