Oltre la Siepe, il luogo del benessere di Valentina Barri

da | Feb 24, 2025 | Lifestyle | 0 commenti

OLTRE LA SIEPE: IL “LUOGO DEL BENESSERE” DI VALENTINA BARRI

È previsto per marzo, nel cuore di Lugano, il debutto di “Oltre la Siepe”, l’innovativo progetto di Valentina Barri pensato come luogo per una nuova concezione di benessere personale.

Questo progetto incorpora vari segmenti e spazia a 360°:passa attraverso la divulgazione scientifica, l’offerta di prodotti utili al fisico, seminari con professionisti del settore e della salute, ma è anche un luogo di incontro culturale per “curare” il benessere del proprio spirito, del proprio lato emotivo e artistico.

Abbiamo incontrato la fondatrice e ideatrice del progetto: Valentina Barrì

 Il progetto parte dalla fondazione del brand TENACI; da dove nasce l’idea?

Posso dire in primis che nasce dalla mia passione per la ricerca che mi ha portato a maturare linguaggi diversi su come approcciare il benessere e identificarlo nel seguente concetto chiave: un organo sta bene solo quando tutto l’ambiente in cui è immerso è in armonia.

La sua nascita è quindi il risultato di molti fattori: penso ad esempio al periodo delicato che stiamo vivendo, dove subiamo continuamente una società che pretende troppo, dove c’è tanto, dove si fa fatica a scegliere, dove non c’è mai tempo e dove la pubblicità ormai non è più solo sui manifesti e sugli scaffali, ma sono le persone stesse diventate pubblicità vendendo la propria immagine per un like.

Sono molto combattuta per questo sistema che non lascia respirare e anche su questi aspetti sociali e culturali ho maturato l’esigenza di creare un’azienda che mette a disposizione la propria formazione per creare non solo prodotti, ma anche un punto di scambio e ricerca continua.

Volevo creare un’azienda per portare sul mercato pochi prodotti, completi ed efficaci per semplificare la vita e non creare linee infinite che poi si rispecchiano tutte nello stesso prodotto cambiando qua e là alcuni elementi.

Un’azienda che rende attenti ad ascoltare il proprio corpo e le proprie esigenze.

Il nome Tenaci incarna un po’ i miei valori infatti è un acronimo e sta per:Tecnologia, Eco-Sostenibilità, Natura, Amore, Colore, Idee.

Parlaci della tua formazione

Ho una laurea in chimica e tecnologia farmaceutiche e l’abilitazione come farmacista.

Ho dedicato 20 anni nella Ricerca & Sviluppo presso aziende Svizzere nel settore farmaceutico, nutraceutico e cosmetico in ambito formulativo, industrializzazione di processi, clinico e preclinico.

Il duro lavoro e la dedizione alla ricerca mi ha permesso di creare brevetti innovativi e a spingermi sempre più all’esplorazione per la salute delle persone.

Mossa da una forte attrazione per quello che è il mondo naturale ho dedicato gli ultimi anni allo studio di molecole attive derivate dall’estrazione di piante.

Non mi sono limitata ed individuare e selezionare le piante con proprietà per un determinato target, ma anche come la pianta viene trattata, il luogo in cui nasce, come viene coltivata e come avvengono i processi di estrazione.

La mia esperienza in campo scientifico è arricchita dalla mia formazione artistica, mi sono diplomata in recitazione presso un’accademia di Milano e ho fondato nel 2020 l’Associazione culturale Movimart Lagotina.

Avvicinarmi al mondo del teatro mi ha anche permesso di approfondire e conoscere il ramo della psicologia e questo lo trovo fantastico perché alla fine i personaggi che leggiamo nei libri siamo noi e allora ci si sofferma a ragionare e ad osservare la realtà che ci circonda in maniera più consapevole.

Il mio bagaglio è molto più ricco grazie anche a questa formazione e quando poi vado a creare le formule mi trovo immersa in una meraviglia di situazioni che mi portano sempre a esaudire le esigenze e bisogni di vita per creare l’equilibrio tra corpo e mente.

I prodotti sono brevettati corretto?

Ho brevettato molto durante l’esperienza maturata nei miei venti anni di ricerca e me lo sono chiesta se brevettare o meno.

Si, ci sarebbe la possibilità di farlo, ma poi ho riflettuto e ho appreso che Tenaci non è brevettabile perché chi sposa Tenaci, sposa la sua filosofia e il modo di pensare, il modo di creare e proporre, è uno stile di vita e questo penso non può essere brevettato.

Poi pensiamo semplicemente ad una mela questa non è brevettata eppure ci sarà sempre una mela più buona di un’altra e la gente poi sceglierà la sua.

Il mondo dei brevetti è complicato, lasciamolo fare alle ditte farmaceutiche o tecnologiche che vivono su queste strutture. Il mio approccio è alimentare più semplice e diretto.

Le mie formule sono frutto della mia esperienza, provatele e vedrete che non esistono in commercio perché si basano su una visione e un approccio al dettaglio, al particolare, alla meticolosità, alla dedizione nel trovare anche il fornitore e l’estratto giusto per quello che voglio raggiungere con quel prodotto.

Quello che posso dire è che gli estratti naturali che utilizzo hanno studi clinici e sono a marchio registrato, questo vuol dire che le aziende produttrici li hanno testati nel loro singolo sull’uomo comprovando effetti di beneficio, poi sta alla mia creatività e messa in campo del mio approccio formulativo a trovare la via giusta per veicolare e farlo assorbire in maniera naturale dal corpo e dai suoi sistemi fisiologici.

Posso dire inoltre che il fondamento primario di Tenaci è la sinergia tra 3 diversi elementi fondamentali per la vita: Acqua, Vitamine e Minerali e Complessi Naturali come sinergia di fitocomplessi.

Questa perfetta armonia e bilanciamento permette di far si che si possano avere benefici di tutti gli elementi contenuti.

Inoltre, i componenti attivi all’interno delle nostre formulazioni, una volta sciolti in acqua, passano allo stato “molecolare”, di modo che possano essere meglio assorbiti dal nostro organismo.

Spiegaci la tua visione di benessere

La mia visione di benessere come anticipato in precedenza è appunto quella di non isolare un singolo elemento, ma di capire come gli elementi vivono e quali sono gli stimoli che ricevono.

Fino a poco tempo fa, infatti, si attribuiva una vita longeva alla sola bontà dei geni.

Oggi invece gli scienziati danno una svolta a questa “credenza” affermando che il modo in cui le persone invecchiano è determinato dai geni solo per circa il 30-40% e il rimanente 60-70% dipende invece dallo stile di vita.

Per una vita sana e longeva diventa quindi importantissimo il come ci nutriamo, che cibi ingeriamo, inteso non solo come sostentamento al fisico, ma anche in relazione a ciò che accade fuori da noi: l’ambiente, le amicizie, le relazioni, la famiglia, il lavoro, il tempo libero.

Bisogna entrare in un concetto globale e pensare al benessere come uno stile di vita includendo ogni scelta consapevole che facciamo per la nostra quotidianità e iniziare a pensare che ogni nostra azione ricade inequivocabilmente anche sugli altri.

Tenaci basa la sua ricerca su un concetto globale di nutrizione attraverso l’elaborazione di sistemi sinergici che lavorano influenzando positivamente i nostri geni.

Ci prefiggiamo di migliorare il 60-70% supportando il corpo e la mente nella quotidianità mettendo in equilibrio la complessa interazione tra i deversi sensi e sistemi corporei tutto ciò che ci circonda.

Mantenere in allenamento l’equilibro significa mettere in sinergia tra loro tutti gli organi di senso: occhi, orecchie, pelle, muscoli, articolazioni, sistema nervoso centrale e cervello tra loro e con l’ambiente esterno.

Parlaci dello spazio “Oltre la Siepe”; perché uno spazio fisico?

Come tutte le cose quando nascono è quasi sempre da delle difficoltà che ci fanno muovere per trovare altre strade, cambiare le nostre lenti per vedere altro e andare oltre. Avevo una grande necessità di trovare uno spazio fisico, presente e non essere incanalata solo da un sistema digitale e artificiale.

Questo mi permette di comunicare come essere umano ed è una gioia aver trovato il posto giusto per semplicemente essere.

Che progetti di divulgazione hai in mente?

Molti e diversi che spaziano in diversi ambiti.

Diciamo che l’intento è quello di sviluppare un punto di incontro dove svolgere attività multiculturali seguendo la filosofia della biodinamica, ovvero dinamizzare la vita nel rispetto di tutto e tutti gli esseri viventi.

Dove musica, teatro, arte visiva, scienza e benessere si intrecciano dando vita a un dialogo senza limiti né convenzioni.

Dove il rispetto per la vita e la natura si fondono con la ricerca artistica stimolando riflessioni sul nostro legame con il mondo e tra di noi.

Lo spazio è usufruibile anche da esterni (professionisti) per loro iniziative?

Si. Ci sarà la possibilità di prenotare la sala anche per esterni. La sala ha una capienza di 60 persone, è una bella sala, molto luminosa e dà sulla piazza di Molino Nuovo di fronte alla fontana patrimonio culturale ideata dell’architetto Tita Carloni “Il Sombrero”.

Stiamo strutturando la parte organizzativa che sarà presto disponibile sul nostro sito.

Sei molto legata anche all’ambito teatrale. Parlaci di questo.

Ho iniziato un po’ per gioco, volevo uscire dalla mia routine e ho scelto questo ambito perché poteva essere un modo per combattere finalmente la mia timidezza che mi ostacolava nell’ambito lavorativo, ad esempio, ad approcciarmi ai clienti, al mio capo e all’ambiente lavorativo.

È stata una spinta che mi ha portato a salire su quel palco, ignara che poi sarebbe diventata anche una mia professione.

Quando mi sono iscritta al Master l’ho fatto per un’esigenza di scoprire e di conoscere di più e approfondire con professionisti.

Ammetto che è stato un periodo molto difficile perché avevo il lavoro da gestire e mille progetti ad esso annesso, due figli che erano all’elementari e il fatto di recarmi a Milano tutti i gironi e ritornare sui libri è stato veramente tanto ed è stata dura.

Oggi posso dire che ne sono felice e che ho vissuto molte esperienze conosciuto un altro mondo,molto forte, diciamo oggi ho molto da dare e raccontare.

Vi accenno già che in marzo presentiamo lo spettacolo multimediale “Streghe” al teatro Foce di Lugano con lo stimato musicista, compositore e regista di questo progetto Ivano Torre con cui collaboro da molti anni e che sarà il direttore artistico di “Oltre la siepe”.

La cultura, quindi, è strumento per il benessere interiore?

Assolutamente si.

Lo vedo come un modo per sviluppare e stimolare la creatività e oggi trovo ci sia molto bisogno, vedo come un appiattimento di tutta la sfera emotiva e la negazione di questa perché provare emozioni fa male e quindi si negano.

Trovo che questo sia sbagliatissimo, le nostre emozioni vanno coltivate, comprese, conosciute e se le continuiamo a soffocare andiamo solo verso una strada: quella degli psicofarmaci e questo penso che porti alla negazione totale dell’essere umano perché lo si priva della propria forza e anima.

Siamo soggetti ad una sovraeccitazione dei nostri sistemi emozionali e questo ci manda in tilt.

Penso che le emozioni vadano prese a piccole dosi, solo così le possiamo usare per il nostro bene e quello degli altri.

Conosciamo la rabbia, la gioia, la tristezza, ..., ma pensate a quante sfaccettature può avere la rabbia quanti punti di sviluppo su cui lavorare e chi fa teatro, musica e attività creative, ma anche chi va a teatro o a vedere una mostra promuove questa conoscenza di e trovo sia un modo anche di condivisione e di sviluppo unico.

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