Ordine di Malta chiede di non dimenticare Libano, simbolo coesistenza

da | Apr 11, 2025 | askanews

Roma, 11 apr. (askanews) – “Il Libano non va dimenticato”: il Gran Cancelliere dell’Ordine di Malta, Riccardo Paternò di Montecupo, ha ribadito l’impegno degli Ospedalieri nei confronti di quello che rimane un Paese simbolo di convivenza possibile tra le confessioni religiose in Medio Oriente. Paternò lo ha sottolineato aprendo a Roma i lavori del workshop “Rebuilding Lebanon, preserving its diversity”, organizzato dal Sovrano Ordine di Malta e dall’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania presso la Santa Sede. “La nostra storia è legata a quell’area per motivi secolari: noi siamo nati in quell’area. È un’area importantissima per il mondo in cui viviamo, ed è un mondo che in questo momento è attraversato da grandi problematiche e da grandi tragedie per cui il dovere dell’Ordine di Malta è duplice: un po’ perché è un’area in cui si riesce – parliamo del Libano – a far vivere le varie fedi e le varie regioni insieme, ed è una cosa importantissima. Il Libano è un esempio raro di convivenza e di coesistenza e malgrado questo è un Paese che è stato dilaniato da tantissimi problemi”. Un Paese quindi in cui l’Ordine è presente in modo particolare, come ha spiegato Marwan Sehnaoui, presidente dell’Associazione libanese dell’Ordine di Malta: “Abbiamo in Libano oltre sessanta progetti che coprono tutto il Paese, dall’estremo Nord all’estremo Sud, e stiamo lavorando su tre grandi settori: medico, sociale e agroumanitario. Siamo un’organizzazione non politica, siamo per il coinvolgimento di tutte le confessioni religiose e per costruire la dignità dei cittadini libanesi. Questo è il lavoro dell’Ordine, abbiamo circa 600 persone che lavorano per l’Ordine in Libano e l’Ordine è molto importante per il futuro del Paese. Lo facciamo con grande umiltà, senza alcun ego, in nome della causa della ricostruzione dell’essere umano in Libano”. Al panel di alto livello dedicato al modello di convivenza interreligiosa del Libano ha partecipato anche il cardinale Claudio Gugerotti, Prefetto per il Dicastero delle Chiese orientali, il quale ha sottolineato l’importanza di preservare la ricchezza interreligiosa del Libano, definendola “un modello universale che finché funziona diventa un segno tangibile che l’impossibile è possibile, cioè che la convivenza che noi auspichiamo in tutti i modi – e che in questo momento sembra tutt’altro che garantita – nella storia si è verificata”. Sono intervenuti inoltre Tobias Tunkel, direttore per il Medio Oriente e il Nordafrica del Ministero Federale degli Affari Esteri tedesco, e Ghady El Khoury, incaricato d’affari dell’ambasciata del Libano presso l’Ordine di Malta.

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