Diceva Carlo Scarpa: “se vuoi essere felice per tutta la vita, fatti un giardino”.
E di felicità a RadicePura se ne respira davvero tanta. Incastonato ai piedi dell’Etna, il parco di RadicePura è una eccellenza a livello mondiale per il settore del florovivaismo con oltre 3000 specie di piante per un totale di 7 mila varietà. Ed è anche location ideale per il Radicepura Garden Festival, primo evento internazionale dedicato al garden design e all’architettura del paesaggio del Mediterraneo. E sono in tanti desiderosi di partecipare, ogni 2 anni, a questo appuntamento che richiama nel territorio etneo grandi nomi del paesaggismo, dell’arte e dell’architettura ma anche giovani designer, studiosi, istituzioni, imprese. Il Festival – nato nel 2017 – si svolge per 6 mesi all’interno del parco e viene organizzato dalla Fondazione Radicepura, e vede a corredo tante iniziative, eventi e momenti culturali: dalla musica alle installazioni artistiche, dalla botanica ai percorsi enogastronomici. Per questa edizione il tema è stato “Il Giardino delle Piante”, così come ha proposto il direttore artistico Antonio Perazzi: “lo scopo dei giardini in mostra è stato quello di esaltare l’elemento botanico per dimostrare i benefici di un giardino di qualità, moderno, funzionale, poetico e armonioso”, così come si legge proprio nella descrizione dell’edizione 2023.
Tra i nomi illustri di questa edizione anche quello di Paolo Pejrone che per il festival ha realizzato il giardino ‘Vento e Acqua, tentativi di resilienza’. A parlarci di questo meraviglioso progetto è Mario Faro, fondatore e amministratore delegato del parco RadicePura.
“Costruire giardini mediterranei ci appartiene come valori, identità e storia di vivaisti. Crescendo, poi, a contatto con grandi nomi dell’architettura e visitando da sempre fiere e grandi festival del paesaggio in Europa, l’idea di realizzarne uno qui, esaltando l’elemento mediterraneo, è stata una scelta naturale per me, abbracciata e appoggiata poi dalla mia famiglia. Oggi posso dire che diffondere questo sapere e metterlo a disposizione di giovani paesaggisti è il nostro modo di fare cultura del paesaggio in un momento in cui anche con un albero si può rispondere alle urgenze ambientali delle città e dei territori”.
Tema di questa edizione, proposto dal direttore artistico Antonio Perazzi, è Il Giardino delle Piante: cosa si intende?
“E’ un giardino contemporaneo, che risente delle urgenze ecologiche che ci impongono una riflessione diversa in ambito progettuale, avendo a mente la natura dei luoghi, la tutela delle risorse idriche, oltre al rispetto incondizionato di ogni forma di biodiversità. Diffondere la cultura botanica del mediterraneo, dimostrando che si possono progettare giardini magnifici con vegetazione a basso costo idrico, capace di sopravvivere anche in condizioni avverse come accade da secoli qui, è ormai un dovere. Vogliamo, dunque, recuperare il senso profondo dei giardini, un luogo in cui si mette in atto quotidianamente un rapporto sincero con le piante e con la natura”.
I giardini vengono realizzati con le centinaia di specie che proprio il vivaio Faro possiede a sottolineare l’incredibile varietà delle piante mediterranee
“Si, i progettisti che arrivano a questo festival hanno la fortuna di poter lavorare con la ricchezza e diversità del mondo Piante Faro: motivo di orgoglio per noi vedere le nostre piante utilizzate da giovani paesaggisti e non solo, e siamo felici di poter rendere concrete queste proposte che arrivano da tutto il mondo”.
Tra le novità di questa edizione il giardino Vento e Acqua, tentativi di resilienza di Paolo Pejrone
“Si, io e la mia famiglia siamo molto felici di questa esperienza e di questo giardino che con gentilezza e discrezione si rivela ai visitatori con una poetica semplice e armoniosa. Ringrazio Paolo Pejrone, che con generosità ha lavorato con noi, confermando che il giardino è un vero luogo di relazioni e incontri. E’ stato un percorso di conoscenza e di scoperta, ed essere stato guidato da un vero maestro quale Pejrone, è stato motivo di crescita e riflessione”.
In questa edizione 7 giardini e una installazione realizzati dagli otto team di architetti e paesaggisti under 36 selezionati tramite un bando internazionale. La call ha registrato un’importante partecipazione, con oltre 900 iscrizioni provenienti da 62 Paesi diversi. I team provengono da Belgio, Croazia, Francia, Hong Kong, Italia,USA. A sottolineare che non si può non partecipare al Garden Festival
“Si questa edizione ha avuto una risonanza internazionale significativa, e ci ripaga di questi 10 anni di lavoro in cui abbiamo iniziato a farci conoscere in tutti i contesti in cui si fa cultura del paesaggio….ma non basta, possiamo crescere in maniera sinergica con altre realtà ed essere fucina di sperimentazione botanica e progettuale, come naturalmente si confà a questa terra”.
Se dovesse scegliere 3 aggettivi per descrivere il garden festival
“Inaspettato, rigoglioso, mediterraneo”.