“Chi lavora nel settore dell’ospitalità non pensa al riconoscimento mediatico, ma solo ed esclusivamente alla soddisfazione delle richieste degli ospiti. Quando il riconoscimento arriva, come in questo caso, la soddisfazione è grandissima” ha affermato lo chef Raffaele Lenzi. “Penso che le Chiavi Michelin possano aiutarci nella consolidazione de Il Sereno come una realtà alberghiera di estremo lusso e come un punto di riferimento dell’ospitalità nel Lago di Como, in tutto il mondo”.
LA CHIAVE MICHELIN
È dagli anni Venti del secolo scorso che la Guida Michelin ha iniziato a selezionare i migliori alberghi da consigliare ai propri lettori. Da quattro anni a questa parte, la selezione di hotel è stata completamente ripensata, per fornire un’esperienza di viaggio a 360°, che possa comprendere anche i consigli e le analisi del team di selezione, oltre a una scheda descrittiva di ogni struttura. Con l’inserimento della Chiave Michelin, la Guida istituisce un riconoscimento per mettere in luce le esperienze straordinarie, che soddisfano alti standard nei cinque criteri universali per la selezione degli hotel nella Guida: eccellenza nell’architettura e nel design, qualità e solidità del servizio, personalità e carattere, coerenza tra il prezzo e l’esperienza offerta, rilevanza della struttura nell’ambito della località in cui si trova. Così come la Stella Michelin premia l’eccellenza della cucina, la Chiave Michelin premia l’eccellenza del soggiorno, speciale, eccezionale o unico in base alla presenza di 1, 2 o 3 Chiavi Michelin.
I MOTIVI DELL’ASSEGNAZIONE DELLA CHIAVE MICHELIN A IL SERENO
Lusso in ogni momento. Si potrebbe riassumere così un soggiorno a Il Sereno. A colpire gli ospiti, sin dall’arrivo, è la firma architettonica dell’archistar Patricia Urquiola che, per la struttura, ha scelto una linea moderna, definita da quattro materiali predominanti: pietra, legno, bronzo e rame. L’hotel si affaccia sullo spettro lacustre più elitario d’Italia e può vantare la piscina a sfioro più grande di tutto il Lago di Como. Se i giardini verticali sono stati curati dall’altrettanto noto Patrick Blanc, a riconfermare l’idea di lusso sono le camere: tutte e 40 suite, con terrazza vista lago, letto king size e grandi dimensioni, dai 42 mq della Piccoletta ai 160 mq della Family Grand Suite Lago. Grande è l’attenzione per i dettagli e per l’artigianato locale, come testimoniano i manufatti in seta e i natanti in legno del Cantiere Ernesto Riva, con interni curati da Patricia Urquiola.